Lucciole e falene

 

L’ombra della prima guerra mondiale fa da sfondo alle vicende del protagonista di questo romanzo. Max, eroe-non eroe, è un soldato sbandato, in fuga non solo dalla guerra, ma anche da se stesso. Stordito e soffocato dalle proprie emozioni e contraddizioni, non riesce più a inquadrarle in uno schema razionale.

Alla ricerca di una soluzione, di un eldorado per la sua anima, si rifugia in Terra straniera. Affrontando varie peripezie, alla fine giunge in un luogo appartato, un’isola di pace, abitata da una comunità alternativa. 

L’incontro con un maestro spirituale, l’amore per un’affascinante e misteriosa donna, che sembra provenire da un altro mondo, le diverse interazioni con i membri della comunità, risvegliano le sue frustrazioni e i suoi drammi più profondi. Si trova costretto a confrontarsi con se stesso senza vie d’uscita.

Se dalla guerra gli era stato possibile fuggire, ora non riesce ad allontanarsi da quella comunità anche ambigua, che esercita su di lui un fascino misterioso. Sull’apparente tranquillità della comunità si puntano gli occhi di una società conservatrice, ipocrita e ben pensante.

Tuttavia, alcune circostanze fortuite, un fuoco liberatorio e un sofferto sviluppo interiore gli permetteranno di crescere, di ritrovare se stesso e di riunire ciò che lui stesso aveva diviso.

Grazie all’amore riscoperto, riesce finalmente ad accettare le proprie debolezze e sconfitte, liberandosi dalle sue paure più profonde, dalla maschera e dalla corazza, e da quel cinismo e qualunquismo ad oltranza, che, da troppo tempo, l’accompagnavano come un ombra minacciosa.